Rosita Ferrato – Pagina 11 – Rosita Ferrato, giornalista, scrittrice, fotografa
Quando mi farete gustare il vostro famoso nuovo vino, marchesa?” Presto, Maestà, molto presto” : questo il dialogo fra re Carlo Alberto e Giulia di Barolo. L’oggetto del desiderio? Il famoso Barolo, una innovazione per quei tempi, in quanto prima di allora il vino prodotto era il nebbiolo - dal nome del vitigno - vinificato giovane, amabile e zuccherino, che venne trasformato dalla marchesa Colbert in vino secco, trattando le uve
Ecco una bella storia, di amore per l'uomo: quella della Croce Rossa. Vi siete mai chiesti il perché del simbolo e del nome? La Croce Rossa prima di tutto è la bandiera svizzera con i colori invertiti. È l'elemento della neutralità. E perché proprio la bandiera svizzera? Perché il promotore di tutto questo fu un signore di Ginevra, Henry Dunant. Imprenditore e filantropo svizzero, appunto, che assistette, sgomento, alla battaglia di
13 Aprile 2011 - "I giovani tunisini vivevano già da molti anni nel dopo Ben Alì" così Pietro Marcenaro (PD), Presidente della Commissione Diritti Umani del Senato commenta la situazione in Tunisia, in occasione dell'incontro "Quale stato: Mediterraneo in fiamme fra profughi e rifugiati: quali responsabilità etiche, quali istituzionali", organizzato venerdì scorso 8 aprile da Roberto Tricarico, assessore alla Casa per il Comune di
Anna Schiaffino Giustiniani, detta Nina fu amante di Cavour, e ne fu talmente rapita e ammaliata che finì (la povera) per buttarsi dalla finestra per disperazione. Ma iniziamo dall'incontro: i due cominciano la loro storia a Genova, dove lui, giovane ufficiale, frequenta il salotto di lei e si fa notare per l'intelligenza e l'arguzia, nonché per i fervori "rivoluzionari" che riscaldano a entrambi il cuore. Per la giovane e colta
Chissà perché quando ci si approccia ad alcuni personaggi ottocenteschi il primo pensiero è che siano stati dei noiosi. Anche di Massimo D'Azeglio, l'idea prima è che sia stato personaggio da sbadiglio. Niente di più falso... Figlio del marchese Cesare Tapparelli D'Azeglio, nasce a Torino nel 1798. Con l'arrivo di Napoleone, tutta la famiglia si trasferisce a Firenze (qui il giovane conosce Vittorio Alfieri; ma anche la piccola
Questa è la storia di Clotilde, figlia del re Vittorio Emanuele II, ragazza forse non troppo avvenente ma tanto pia (!) chiamata dalla storia alla ribalta della corte di Francia ... Primogenita del sovrano, rimane presto orfana della madre, l'austriaca Maria Adelaide, che diede ben 8 figli allo sposo e che la lasciò come sua fisiologica sostituta nelle cerimonie ufficiali. Diventa grande in fretta, Clotilde, e ben presto si deve
Lavorare spesso è difficile, lavorare al meglio è quasi impossibile. L'Italia di oggi è un paese strano, che produce individui di varie tipologie. Ci sono ragazzi che non hanno voglia di impegnarsi (è abbastanza frequente vedere datori di lavoro che cercano giovani per turni straordinari o semplicemente lavori ordinari con orari impegnativi o semplicemente mansioni che richiedano responsabilità, scuotere la testa sconsolati: non ne
2011 Un ringraziamento ad Ernesto Olivero: per avergli offerto "questa breve pausa in giornate in cui non faccio che correre e in cui anche domani dovro' continuare a correre". Sabato 19, nel pomeriggio, per le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, Giorgio Napolitano ha fatto visita all'Arsenale della Pace ed è stato accolto in una sala gremita da giovani, famiglie, nonni e nipoti, con queste parole: "Caro
Come ve lo immaginate Mameli? Se ricordate le indicazioni sanremesi di Roberto Benigni, sapete che era poco più di un ragazzo, con la barba, il volto fresco, e occhi pieni di speranza, una fronte spaziosa e labbra rosse di gioventù. Il nostro è del 1827 e scrive "Fratelli d'Italia", titolo originale "Canto nazionale", appena ventenne. Figlio di un ammiraglio della marina sarda e di una marchesa, si appassiona alle questioni politiche
In Piazza Savoia, la piazza perfettamente quadrata nel centro storico di Torino, c'è un monumento a forma di obelisco a ricordo delle leggi Siccardi. Chi era costui? Giuseppe Siccardi fu il ministro della giustizia che, durante il governo D'Azeglio, nel 1850 propose al re Vittorio Emanuele II e al neo Parlamento una "spregiudicata" normativa in materia di privilegi goduti fino ad allora dal clero cattolico. Si trattava di abolire tre
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