Tunisi – Pagina 2 – Rosita Ferrato, giornalista, scrittrice, fotografa
Il capodanno a Tunisi, quest'anno e forse ogni anno, inizia presto e finisce presto, almeno per i più. Durante la giornata, tutti ci si affolla (donne, uomini, famiglie) a comprare il gateau, la torta, l'unico vero must - assieme al pollo - della cena del 31 dicembre. Torte di tutti i tipi con la scritta, o una “targhetta” di cioccolato con Amm Said, oppure bon annèe 2017, buon anno. Niente botti, nel centro, né quel giorno
Al cinema ci sono le coppiette, i ragazzi che cercano un po' di intimità” mi dicono “e anche delle donne poco serie che fanno delle cose al buio con gli uomini, soprattutto i libici”. Uhm, questa non me la bevo, è una frottola originale che inventa chi non ha voglia di muoversi di casa, esagerando bellamente qualche frammento di realtà. Decido, in un torrido pomeriggio d'agosto, che Tarzan può essere un ottimo film da vedere
Al museo del Bardo c'è tanta Polizia e poca gente. All'ingresso controllano che tu non sia armato e allo straniero chiedono i documenti. Entrati nell'area prima della porta principale, ci sono i mosaici delle vittime della strage del marzo 2015, di cui alcuni italiani. C' è anche l'immagine di un cane lupo poliziotto, Akil, morto quel giorno “in servizio”. Dentro il museo, lo splendore. Il palazzo del Bey raccoglie una delle più
E' una giornata soleggiata dalle temperature miti e il cielo terso. La bella stagione è arrivata, e nella città antica, le voci e i suoni si sono fatti più alte, quasi che qui la città senta l'inizio dell'estate. Dopo una lunga intervista sulla situazione del paese, la docente e autrice del libro “Una città una rivoluzione. Tunisi e la riconquista dello spazio pubblico” Chiara Sebastiani ed io ci meritiamo un momento di relax.
La cattedrale cattolica di Tunisi spesso è chiusa; ma quando un giorno riesco ad entrare, vedo gente in preghiera. Pochi fedeli, ma avvolti nel silenzio. Si lascia fuori il rumore del traffico e si arriva in un luogo che sembra fuori contesto. Ampie volte, targhe votive (spesso in italiano), tanti piccoli ventilatori attaccati alle colonne, per i giorni di grande calore. Qui, ai tempi del Bey, nel XVIII secolo, c'era il cimitero
Al Museo del Bardo sono stata quest'estate: una collezione meravigliosa di mosaici antichi. Pochi turisti, quasi solo noi, un amico professore universitario ed io. Davanti all'ingresso, proprio dove si sono verificati i fatti di sangue di questi giorni di marzo, ha salutato, ricordo, un militare: "Una volta non avrei mai pensato che sarei stato contento di vedere una divisa - mi ha detto - oggi gli sono riconoscente". In un altro sito
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17 marzo, la sera prima della strage di Tunisi. Dopo una settimana trascorsa proprio nella capitale della sponda sud del Mediterraneo, sono rientrata a Torino con gli occhi pieni di meraviglia. È la quarta volta che torno da Tunisi: ogni volta questa città mi dà sensazioni diverse, e ogni volta mi ci sento più a casa. Il 17 marzo, dopo avere raccontato agli amici quanto la situazione lì apparisse finalmente
Piccolo quiz: secondo voi, nei paesi arabi, San Valentino si festeggia? Posso dirvi quello che so io: di sicuro a Tunisi sì. Non lo si percepisce immediatamente, specie nella Medina, ma se si fa una passeggiata verso la parte europea della città, i primi segnali si iniziano ad avvertire. Se per esempio si è in compagnia di un amico del posto o con il proprio amore, venditori ambulanti si avvicinano per vendere
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