San Valentino nordafricano – Rosita Ferrato, giornalista, scrittrice, fotografa
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San Valentino nordafricano

Piccolo quiz: secondo voi, nei paesi arabi, San Valentino si festeggia?
Posso dirvi quello che so io: di sicuro a Tunisi sì.
Non lo si percepisce immediatamente, specie nella Medina, ma se si fa una passeggiata verso la parte europea della città, i primi segnali si iniziano ad avvertire.

Se per esempio si è in compagnia di un amico del posto o con il proprio amore, venditori ambulanti si avvicinano per vendere delle rose rosse, ognuna ben confezionata e chiusa con un nastrino, mentre nei negozi e nei ristoranti campeggiano cuori e offerte speciali per la giornata degli innamorati. Nei parchi le giovani coppie si tengono per mano e si scambiano furtivi segnali d’amore, e poi la sera si esce! I locali sono addobbati a festa e gremiti di uomini e donne.

È il 14 febbraio qui a Tunisi e sono in un ristorante vicino al mare, in una zona chic della capitale; una grande sala con tanti tavoli e un’allegra confusione tutta in rosso, per richiamare il giorno degli innamorati: palloncini sospesi ovunque nell’aria e sulle tovaglie vistosi centrotavola vermigli con finte gemme a forma di cuore.

La gente qui è elegante, vestita con gusto. Le donne, tutte meravigliosamente curate, indossano abitini di preferenza neri o vermigli, scarpe con il tacco alto, pizzi, aderenze, capelli freschi di messa in piega, trucco perfetto (occhi neri di kajal, labbra dipinte rosso fuoco e unghie rigorosamente smaltate); si muovono con gesti lenti, sinuosi, e rivolgono sorrisi di una femminilità da noi forse perduta.

È un ristorate karaoke, (cosa che non normalmente non amerei), ma le sonorità sono meravigliose, fanno sognare e soprattutto invitano a muoversi, sono praticamente irresistibili; un cantante e suonatore di organo accompagna infatti con ritmi arabi, e spesso qualcuno si mette a cantare, a ballare o soltanto accompagna la musica con qualche ampio gesto di danza. È un locale in stile occidentale (anche l’architettura del palazzo ha forme piuttosto squadrate ed essenziali) dove si fuma, come spesso succede qui, e la giovane buona borghesia di Tunisi mangia, beve (anche vino e birra) e sta allegra fino alle ore piccole.

Camerieri impeccabili girano attenti nell’ampia sala tra lunghe tavolate a cui siedono uomini e donne insieme, anche se spesso ci si separa per chiacchierare più agevolmente degli argomenti affini, e altri tavoli che alternano uomini e donne, ma si fa come si vuole, non c’è una regola precisa e c’è chi chiacchiera con i vicini, chi ride, chi guarda il cellulare e chatta, e intanto si intrattiene con i presenti. E poi ci sono le coppie, occhi negli occhi…

Tra una portata e l’altra l’attesa è a volte lunga, ma l’atmosfera è piacevole, conviviale, con una confusione che rende allegri, che non disturba, almeno non me, attratta da queste melodie e questi ambienti come una falena sulla luce. In sottofondo, i ritmi, come sempre in quei luoghi, trascinano, le parole incantano, suoni e colori rapiscono, e la gente è meravigliosa, innamorata della vita e finalmente serena…

Rosita Ferrato

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