Immagine – Pagina 4 – Rosita Ferrato, giornalista, scrittrice, fotografa
Piccolo quiz: secondo voi, nei paesi arabi, San Valentino si festeggia? Posso dirvi quello che so io: di sicuro a Tunisi sì. Non lo si percepisce immediatamente, specie nella Medina, ma se si fa una passeggiata verso la parte europea della città, i primi segnali si iniziano ad avvertire. Se per esempio si è in compagnia di un amico del posto o con il proprio amore, venditori ambulanti si avvicinano per vendere
Ora si può cominciare. Non la cena, però: una coreografia perfetta rende il Palazzo El Badi teatro di uno show degno de Le mille e una notte. Sulle mura che ci circondano vengono proiettate forme, colori, scritte e inizia lo spettacolo. Tutto è magia, rapimento, estasi pura: acrobati che danzano con il nur, il fuoco, lo rendono magico, guizzante, fuoco d'artificio. Danzatrici in una bolla d'aria, trampolieri tra i tavoli, voci di
Pista, pista...sembrano intimare i gendarmi in moto che fanno strada alla navetta degli ospiti del 7° congresso del Weec. E le folle si scansano, i taxi si assiepano per lasciare lo spazio libero e far sì che i 550 invitati al Galà a Palazzo El Badi non tardino all'appuntamento reale. Un palazzo con una storia interessante li aspetta, costruito dal sultano El Mansour il vittorioso nel VI sec e di cui il giullare del re profetizzò:
Ecco le foto dell'incontro sulla Primavera Araba organizzato dal Caffè dei Giornalisti il 30 novembre 2012. La cornice del Caffè Reale di Torino ha fatto da suggestivo sfondo ad un momento di scambio interessante di esperienze, ricordi e aspettative tra il pubblico giunto numeroso e i relatori, lo scrittore Younis Tawfik e Alberto Sinigaglia, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Dopo aver sviluppato le interessanti
20 Gennaio 2012 - Càpita di essere invitati in un paese della Basilicata e scoprire un nuovo mondo: quello degli arberesh del sud Italia, ovvero gli albanesi che nel 1400 fuggirono dalla loro patria, perché sulle loro terre infuriava la guerra contro le invasioni ottomane e l'eroe nazionale Giorgio Kastriota Skanderbeg ne frenava con onore l'avanzata (difese l'Albania per 20 anni!). Càpita di trovarsi in Lucania in un paese ove le
Il 28 novembre: l'anniversario della caduta del dominio ottomano e la liberazione dell'Albania. Svariati e ricchissimi in tutta Italia i momenti di cultura, anzi di intercultura per celebrare questa data: ho avuto la fortuna di parteciparvi, e adesso ve li racconto. Un pomeriggio inserito in una rassegna intitolata “Aspettando il centenario” (con mostre fotografiche, concerti e momenti di sport). Due le scrittrici: una albanese
PARIGI - Nell'antica libreria Shakespeare & Co c'è una scacchiera su un tavolino istoriato e c'è una finestra che dà su un giardinetto e sulla Parigi più bella: Notre Dame, la rive gauche, la Senna. Nell'antica libreria ci sono tanti ragazzi; che leggono, in silenzio, per ore, e quando i visitatori passano, alzano a malapena lo sguardo. Nell'antica libreria c'è un piano terra di più stanze che si susseguono e si abbracciano, e poi
FRASCINETO (CS) "Un tempo i vestiti, i costumi, le stoffe, si pagavano anche in natura, con grano, con i capretti, per esempio". Nella bottega del sarto, il signor Donato, è facile rievocare il passato, perché lì tutto sa di tradizione. Siamo in Arberia, una terra immaginaria e reale, una patria ideale per quegli albanesi che a partire dal 1490 fuggirono dai turchi per trovare rifugio nell’Italia del sud. Uno dei cuori di questa terra
ISTANBUL - Il nord Africa brucia, l'Albania è instabile, e l'Italia?... non sta messa molto bene neanche lei. Ma non è di questo che vi voglio parlare. Proprio perché è un periodo difficile per tutti, vi racconto di un sogno, di un luogo onirico e immaginifico. Una visione che dedico soprattutto a chi, come me, ama la Turchia e la nostra città ancora di più. Allora, immaginiamo per un istante una Torino diversa e facciamo un gioco
TIRANA - Tristezza e paura. Questi i sentimenti della gente a Tirana, a cui sembra di essere tornati indietro, nel 1997, quando la popolazione aveva imbracciato le armi e aveva iniziato a sparare e a distruggere tutto. Allora la scintilla era stata la crisi delle piramidi, il crollo delle banche, la disperazione di chi aveva perso improvvisamente tutti i propri risparmi. Oggi sembra essere la corruzione della politica, un regime non
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