Vita da Tunisi – Pagina 6 – Rosita Ferrato, giornalista, scrittrice, fotografa
La cattedrale cattolica di Tunisi spesso è chiusa; ma quando un giorno riesco ad entrare, vedo gente in preghiera. Pochi fedeli, ma avvolti nel silenzio. Si lascia fuori il rumore del traffico e si arriva in un luogo che sembra fuori contesto. Ampie volte, targhe votive (spesso in italiano), tanti piccoli ventilatori attaccati alle colonne, per i giorni di grande calore. Qui, ai tempi del Bey, nel XVIII secolo, c'era il cimitero
Al Museo del Bardo sono stata quest'estate: una collezione meravigliosa di mosaici antichi. Pochi turisti, quasi solo noi, un amico professore universitario ed io. Davanti all'ingresso, proprio dove si sono verificati i fatti di sangue di questi giorni di marzo, ha salutato, ricordo, un militare: "Una volta non avrei mai pensato che sarei stato contento di vedere una divisa - mi ha detto - oggi gli sono riconoscente". In un altro sito
0 Comments
17 marzo, la sera prima della strage di Tunisi. Dopo una settimana trascorsa proprio nella capitale della sponda sud del Mediterraneo, sono rientrata a Torino con gli occhi pieni di meraviglia. È la quarta volta che torno da Tunisi: ogni volta questa città mi dà sensazioni diverse, e ogni volta mi ci sento più a casa. Il 17 marzo, dopo avere raccontato agli amici quanto la situazione lì apparisse finalmente
Piccolo quiz: secondo voi, nei paesi arabi, San Valentino si festeggia? Posso dirvi quello che so io: di sicuro a Tunisi sì. Non lo si percepisce immediatamente, specie nella Medina, ma se si fa una passeggiata verso la parte europea della città, i primi segnali si iniziano ad avvertire. Se per esempio si è in compagnia di un amico del posto o con il proprio amore, venditori ambulanti si avvicinano per vendere