Rosita Ferrato – Pagina 4 – Rosita Ferrato, giornalista, scrittrice, fotografa
Da Tunisi siamo partiti con la macchina; la domenica il traffico si placa, ma guidare nella capitale è in genere molto difficile, c'è tanta gente, molta anarchia; chi è la volante però sa il fatto suo, quindi basta fare attenzione. Si prende l'autostrada (moderna e veloce, a differenza delle statali con limiti di velocità snervanti e speed bumping ogni pochi metri), passando per Hammamet, e in poco tempo si raggiunge la prima tappa
Il Dah Dah, il Luna Park, è nel quartiere chic Berges du Lac, estensione urbana della capitale, dove il sabato e la domenica le coppiette vengono a passeggiare sul lungolago tenendosi per mano, le famiglie si cercano un caffè chic dove rilassarsi, e chi ha voglia di farsi un po' di shopping nelle belle boutique ha l'imbarazzo della scelta. Ci sono poi ragazzi e ragazzini, ma loro vengono qui per un altro motivo: il divertimento. Il
Quando arrivai per mare...” è il racconto di un mio breve viaggio in Tunisia, che stavolta inizia in traghetto. Da Tunisi andrò a Sousse, El Jem, Madhia e Sfax, guidando per le strade del paese. Genova - Tunisi Certo, ci vuole pazienza. Le lunghe attese consentono conoscenze e belle chiacchierate, ma alla lunga sono snervanti. L'esperienza del tragitto in nave è da fare, anche solo per esigenza di cronaca, ma
Il capodanno a Tunisi, quest'anno e forse ogni anno, inizia presto e finisce presto, almeno per i più. Durante la giornata, tutti ci si affolla (donne, uomini, famiglie) a comprare il gateau, la torta, l'unico vero must - assieme al pollo - della cena del 31 dicembre. Torte di tutti i tipi con la scritta, o una “targhetta” di cioccolato con Amm Said, oppure bon annèe 2017, buon anno. Niente botti, nel centro, né quel giorno
Al cinema ci sono le coppiette, i ragazzi che cercano un po' di intimità” mi dicono “e anche delle donne poco serie che fanno delle cose al buio con gli uomini, soprattutto i libici”. Uhm, questa non me la bevo, è una frottola originale che inventa chi non ha voglia di muoversi di casa, esagerando bellamente qualche frammento di realtà. Decido, in un torrido pomeriggio d'agosto, che Tarzan può essere un ottimo film da vedere
Cosa succede, piove? Il rumore era tanto forte da ricordare un rovescio improvviso che batte sui vetri. No erano le macchine da scrivere, che tutte insieme producevano un rumore, forte ma gradevole, quasi romantico. Erano i primi anni del 2000 e io fui tra gli ultimi ad usare la macchina da scrivere all'esame di stato per diventare giornalista professionista. Al master, che avevo frequentato, ci avevano fatto delle lezioni a
Se si ha un po’ di incoscienza e un po’ di coraggio, se ci si lascia andare, si possono vivere piccole avventure, appartenenti ad un mondo forse più genuino, chissà. Lunedì mattina, entro in un negozio di cosmetici della medina, cerco del balsamo e un consiglio: un posto dove fare l’hennè ai capelli. Si avvicina una donna, chioma rosso fuoco, e inizia a parlare con il commesso, il quale mi dice: “Vous avez de la chanse, elle est
Ha vissuto quasi cento anni il padre della patria tunisina: nato nel XX secolo, morì all'alba del terzo millennio. I tunisini amano Habib Bourguiba: a Sfax e nella capitale si erigono statue equestri in suo onore. Laddove Ben Ali l'aveva scalzato, anche negli spazi pubblici, lui sta tornando, come anche nel cuore del suo popolo, dove è sempre rimasto. Fece molto, fu molto amato. Celebre la scena per cui sulla pubblica piazza,
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L'ultimo studiò che abbiamo affittato, un monolocale tristissimo, ce l'hanno presentato di fretta e furia e con le imposte e le tende chiuse. Era un giorno di festa, eravamo stanchi perchè reduci da un lungo viaggio, quindi in quel momento qualsiasi casa sarebbe stata perfetta. Lo abbiamo preso per una settimana: qui a volte funziona così, alcune case si affittano al brucio (e al buio), con il contatto diretto, contanti, una
Cd, pennelli, colori. matite, fotografie, schizzi, posaceneri: nel disordine bohemien tutto è arte, creatività, très chic. Lo studio di un pittore dev'essere così, non può essere niente di diverso. Prima le foto (“Ti piace Blondie in questa immagine? Avevo pensato questo per te. E mi raccomando, niente timidezze!” ), poi ci si accomoda per una seduta di posa. Breve, neanche un'ora, giusto per dare all'artista il tempo di prendere
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