Sul narcisismo… – Rosita Ferrato, giornalista, scrittrice, fotografa
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Sul narcisismo…

Scrittori tunisini in lingua francese non ne conosco. Qualcosa ho letto, ma mi dicono che i migliori sono in arabo e ancora le competenze per leggere un romanzo in arabo non le ho.

Per caso però, navigando su Facebook, mi sono imbattuta in un libro curioso, fra la psicologia e il romanzo. Volendone sapere di più sul comportamento narcisistico, mi è apparso “Je lui ai donné mon coeur, elle a pris mon àme- J’ai epousé une perverse narcissique” di Hatem Oueslati, autore tunisino.

Lui è un giovane uomo che vive in Francia, e ha quindi una doppia cultura franco-tunisina. Trentenne, cerca l’amore sul web e il suo méktoub (destino, il fato) lo accontenta facendogli conoscere una ragazza, che sembrerebbe la compagna ideale. In poco tempo lui se ne innamora, tanto da sposarla.

Presto però appaiono le prime incongruenze, dei segnali che qualcosa non quadra. Sono dettagli, a volte talmente assurdi da sembrare irreali, ma rivelano, dopo pochi mesi, la vera natura della giovane sposa. Lei è una narcisista patologica, un vampiro emotivo, e quella della donna ideale era solo una maschera, una messa in scena.
Da qui la traiettoria rapida e spericolata di una storia d’amore e in qualche modo di morte, dove il narcisismo rende inutile tutti gli sforzi di un uomo innamorato.
La devozione di lui, l’essere sfuggente di lei, la coerenza nel cercare di rendere felice l’amata contro la contraddizione di una narcisista, di una persona che rivela tratti comportamentali standard ma non per questo meno pericolosi. L’incredulità e la confusione di lui (“Lei mi ama davvero?”), spiazzato davanti a una parabola che porta ogni giorno di più i segni di una patologia estrema, sia per chi ne è portatore sia per chi la subisce. “Chi avrebbe potuto prevedere tutto e tutto il suo contrario? si chiede Hatem. “Nessuno!”

Lei trae forza dalle energie di lui, che poco a poco viene derubato (“con il tempo, i miei amici iniziarono a sentire che c’era un problema nella mia vita; mi riconoscevano sempre meno: ero più spento, più riservato, più distante, più triste, più stanco”). Lei diventa sempre più crudele, esercita un controllo maniacale e contraddittorio; lui si trascura, ingrassa, si deprime, si fa del male. Ritroverà però lucidità e il coraggio di andarsene, quando proprio sarà allo stremo ( “è come se la mia vita non mi appartenesse più”), con strascichi giudiziari e tanto perso: tempo, soldi, vitalità.

“Je lui ai donné mon coeur, elle a pris mon àme” è una storia vera, quindi anche un modo per Hatem di buttar fuori, ricominciare. È un libro utile per chi ha la sventura di incontrare un narcisista, ed è una lettura stilisticamente gradevole. Insegna molto sul narcisismo, forse più di tanti trattati. Perché è tutto vero, è un’esperienza vissuta sulla pelle, narrata in modo semplice ed efficace. Ha anche, per ogni capitolo, alla fine del volume, un’analisi del profilo del narcisista perverso a cura di uno psichiatra.

Attraverso la sua storia, Oueslati ci offre un messaggio di speranza; si legge sulla quarta di copertina, per tutte le vittime di narcisisti che non osano parlarne, per pudore o incomprensione, per liberare la parola di tutti coloro che portano il fardello di una doppia pena: la sofferenza e il silenzio della vergogna.

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