Corti e larghi – Rosita Ferrato, giornalista, scrittrice, fotografa
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Corti e larghi

La conversazione con la mia amica era irritante (sia lei che la conversazione), ma mi ha aiutata a mettere a fuoco alcuni nostri difettucci che un occhio esperto coglie immediatamente.
Intanto, alcuni errori madornali nel vestire che le torinesi commettono da anni e si tramandano da madre a figlia.
Dei colori già si è detto: troppo nero. E altre varianti spente come i cieli sotto la Mole, grigi, marroni, ecc, il colore qui non è cosa, non è di moda, vorrebbe dire attirare su di sé l’attenzione, cosa che la torinese, si è capito, non ama.
I pantaloni. La signora torinese “bene”, la radical chic, la borghese di collina e pre collina e centro storico ha un vizio: i pantaloni corti e larghi. Qualsiasi sia la stagione, la forma del corpo, l’altezza e l’occasione, il pantalone corto è un grande must che si trova in tutte le boutique che contano. E che le commesse spingono per fare acquistare come un sempre di tendenza. Ma è un grave errore fashion. È di fatto un tubo, e starebbe bene (forse) ad una stanga alta 2 metri (e poi ancora), ma qui è di moda e questa moda atroce non passa mai. E guai a dire alla vendeuse che lo consiglia o all’amica che l’ha comprato che non è molto donante, ti guardano come se dicessi la più grande eresia del mondo: il pantalone a tubo è un grande classico, anche se si è larghe e lunghe alla stessa maniera.
E con cosa si accompagna questo abominio? Con la scarpa bassa, ca va sans dire! Come se non bastasse ad accorciare la figura, la torinese vuole ancora esagerare ad abbassarla (e abbassarsi) ulteriormente e vi abbina dei tipi di scarpa che ama tanto: o la sneaker, scarpa da ginnastica, o una specie di pantofola, oppure una sorta di zoccolo che è andato per la maggiore fino a qualche tempo fa, aperto dietro sia d’estate che d’inverno. È vero che ci si abitua a qualsiasi cosa, ma perché farsi del male? Del tacco qui si fa abbastanza a meno, e per qui intendo la città. Anche nelle vetrine impera il mezzo tacco, o la orrenda paperina, che farebbe passare qualsiasi fantasia. Insomma, la moda giornaliera della torinese non dona. Poi ovviamente ci sono lodevoli eccezioni, ma per il logorio della vita moderna, la tenuta base della torinese proprio non funziona!

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